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BASSANO DEL GRAPPA

Ponte Vecchio
E’ diventato nel corso dei secoli il simbolo della città. Noto anche come il Ponte di Palladio o il Ponte degli Alpini, è una presenza viva nel territorio e il legame che lo unisce ai bassanesi è fortissimo. La prima data certa della presenza di un ponte in questa zona è il 1209, ma già dal XII secolo vi sono notizie certe della sua presenza. Un tempo era fondamentale come via di comunicazione tra il territorio vicentino e quello bassanese (sulla tastata occidentale era segnato il confine tra i due territori e i gabellieri controllavano il traffico). A causa degli eventi bellici e delle brentane (le improvvise e violente piene del fiume Brenta) esso fu ripetutamente distrutto e quindi ricostruito, sempre fedelmente al disegno che Palladio realizzò nel 1569: quattro piloni frangiflutti trapezoidali su cui poggia l’impalcato, coperto da una serie continua di capriate. Il legno permette una maggiore elasticità rispetto alla pietra e quindi una maggiore resistenza alla violenza dell’acqua (l’unica versione in pietra non durò nemmeno sei anni). Il ritmo dei pilastri, le nervature lignee e le balaustre dei parapetti modificano ad ogni passo e in ogni ora della giornata la visione e l’atmosfera sempre ricca di fascino. Sul limite orientale, a destra,si trova la Grapperia Nardini, uno tra i cento locali storici d’Italia. Sul limite occidentale la Taverna Al Ponte, detta Taverna degli Alpini, in cui è presente il Museo degli Alpini. Splendido il panorama della Valsugana.

Museo degli Alpini

Istituito nel 1948 sull’onda dell’entusiasmo per l’inaugurazione del ricostruito Ponte degli Alpini e della prima Adunata Nazionale del dopoguerra delle penne nere (3 ottobre 1948), il Museo degli Alpini sorge sulla riva destra del Brenta, a ridosso del Ponte Vecchio a cui fa da spalla, nel fabbricato di proprietà dell’A.N.A. - Associazione Nazionale Alpini - Sezione Montegrappa, che vi ha ricavato quindi la propria sede, la taverna aperta al pubblico e il museo. E’ nato povero e in povertà ha vissuto i primi anni di vita: ritagli di vecchi giornali, qualche residuato bellico e pezzi del vecchio ponte recuperati nella fase di ricostruzione. Continuò nel tempo a crescere e ad arricchirsi di reperti della prima e della seconda guerra mondiale. E’ stato oggetto di una prima radicale sistemazione verso la metà degli anni Settanta, con miglioramento dell’accessibilità della sicurezza dalle piene del Brenta e riordino della preziosa soffittatura a quadroni dove sono dipinte a mano le insegne e i motti dei vari reparti alpini. E’ invece recente il suo ampliamento esteso a tutto il suggestivo piano sottostante che ha consentito l’allestimento di un realistico posto di combattimento con obice. Tra gli oggetti più interessanti si segnalano alcune foto originali della campagna di Russia, il manoscritto lanciato su Vienna da Gabriele D’Annunzio, una bandiera con i segni delle ferite, vecchie e nuove uniformi, l’angolo della medaglia d’oro, un ricco assortimento di armi di vario tipo e di materiale logistico della prima e della seconda guerra mondiale e della lotta di liberazione.

ASOLO

Definita da Giosuè Carducci la Città dei cento orizzonti, Asolo è uno dei centri storici più suggestivi d’Italia. Raccolta entro le antiche mura che si diramano dalla Rocca, fortezza del XII° secolo, conserva in ogni scorcio testimonianze della sua millenaria storia.
Luogo di fascino sui dolci colli asolani, Asolo fu meta di poeti e scrittori, artisti e viaggiatori, che qui trovarono ispirazione ed armonia. Tra questi il poeta inglese Robert Browning, la Divina del teatro Eleonora Duse, il compositore Gian Francesco Malipiero, la scrittrice e viaggiatrice inglese Freya Stark.
Una visita ad Asolo permette di conciliare il gusto per la storia e la cultura con i piaceri della tavola. Nelle osterie, nei ristoranti, nei caffè e nelle enoteche che si affacciano sui caratteristi portici e sulle piazze si possono gustare ottimi piatti preparati con i migliori prodotti locali e legati alla tradizione culinaria veneziana, come gli sfiziosi cicchetti . Il tutto accompagnato da un frizzante calice di Asolo Prosecco Superiore DOCG, eccellenza della nostra terra.

Visita al museo

La visita al Museo Civico è un’occasione per approfondire gli spunti che una semplice passeggiata nel borgo può offrire.
L’attuale museo occupa, oltre che l’annesso Palazzo del Vescovado, l’edificio della Loggia della Ragione, già palazzo del comune nel XIV secolo, costruito per ospitare le rappresentanze del Consiglio cittadino e della Magnifica Comunità di Asolo, e affrescato intorno alla metà del XVI secolo.

Il museo racchiude le sezioni:

Archeologia:
comprende materiali, databili dalla Preistoria al Rinascimento, rinvenuti sia nel centro di Asolo, sia nel territorio.

Pinacoteca:
ospita dipinti e tavole giunti al Museo prevalentemente grazie alla generosità di vari donatori che si sono avvicendati dall’Ottocento ad oggi.

Tesoro della Cattedrale:
sono ospitati alcuni paramenti sacri patrimonio della Cattedrale asolana.

Caterina Cornaro:
dedicata alla Regina, la sezione presenta dipinti, disegni e oggetti arrivati al Museo per lo più grazie alle donazioni ottocentesche di personaggi diversi.

Eleonora Duse:
espone il materiale relativo a Eleonora Duse, dato in deposito al Museo asolano dalla figlia Enrichetta, è di vario tipo e va dai ritratti e fotografie dell’attrice a documenti, appunti e lettere autografe, dai riconoscimenti agli oggetti personali. Alcuni spazi sono lasciati anche alla memoria di Gabriele D’Annunzio, dell’800 asolano, del poeta inglese Robert Browning.

CROCETTA DEL MONTELLO
il piccolo comune accoglie Villa Sandi, splendido edificio di stile palladiano del 1622.
Questa villa sorge ai piedi delle colline trevigiane, tra le zone D.O.C.G. del Prosecco di Valdobbiadene e quelle D.O.C. dei vini del
Montello e del Piave.
E' prevista la visita gratuita alle cantine di Villa Sandi il sabato alle ore 10.00 con prenotazione.


MONTE GRAPPA
Vivere il Monte Grappa attraverso la sua storia, la natura incontaminata, lo sport. Ascoltare le storie raccontate dai malgari, camminare sulle dorsali, spiccare il volo con il parapendio, raggiungere la cima in bici o fermarsi ad ascoltare il canto degli uccelli.
Il Monte Grappa accoglie tutti con la sua disarmante semplicità, regalando sensazioni di pace e libertà. Le valli sconvolte dalle granate della Grande Guerra, brulicanti di soldati all’assalto, ora sono silenziose e tranquille, profumate di lamponi e mirtilli. Sacro e profano si fondono in un tutt’uno, in un paesaggio unico che da sempre ha ammaliato i viaggiatori di tutti i tempi…


CONEGLIANO e VALDOBBIADENE
I diversi itinerari si snodano proprio tra queste due cittadine, situate nel cuore dell'alta Marca trevigiana, culla del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

 

 

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